Chiamato ad esprimermi per un’analisi sulle amministrative da Dino Marafioti su Radio Radicale ho sottolineato, come avevo già fatto, che una buona osservazione dei sondaggi (i miei di riferimento sono Swg  e Datamonitor) consentiva già un mese fa di capire che il Movimento 5 Stelle era diventata la terza forza politica del paese. Swg e Datamonitor poi, erano gli unici due istituti di ricerca che avevano dato questa indicazione, molto discutibile in quel momento; ma io non ne sono rimasto sorpreso. Il dato interessante, infatti, non è l’astensione come hanno sottolineato più volte i media – perché il 7% in meno non rappresenta un crollo – ma che il Movimento 5 Stelle sia diventata un’opzione politica credibile nel momento in cui alcune forze governative, come il Pdl, non lo sono più.

Il Pdl al nord non ha avuto una debacle ma una perdita di credibilità, che va oltre la debacle: è una cancellazione totale. Mentre al centro sud, nel Lazio, in Campania o in Puglia c’è una tenuta elettorale: il tasso di esasperazione dei ceti produttivi del nord a causa di una promessa di libertà economica non mantenuta è tale da annullare la proposta politica del Pdl.

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