Su Radio Radicale con il giornalista Lanfranco Palazzolo abbiamo commentato i sondaggi sull’amnistia usciti in questi giorni subito dopo la Comunicazione del presidente della Repubblica alle Camere, momento che ha rappresentato un vero e proprio punto di rottura.

Nei dati presentati dai diversi istituti di ricerca le percentuali oscillano tra il 27% di Ispo e il 44% di Ipr Marketing, evidenziando quindi una forte diversificazione che dipende però molto anche dalla domanda che è stata posta agli intervistati (che può essere composita o meno). Quando si pone al centro la “questione Berlusconi”, il giudizio si modifica e così anche il risultato. Per questo, metodologicamente, penso che l’approccio corretto sia quello di confrontare i dati con il giudizio, l’opinione pubblica, nel 2006 quando ci fu l’indulto (allora favorevole era il 25%). Non mi sembra che poi nella campagna del 2008 quell’evento abbia generato un grande mutamento d’opinione o di consenso elettorale per quei partiti che al provvedimento si opposero o viceversa.

L’osservatorio Datamedia mostra come dal 2009 al 2012 l’opinione pubblica abbia modificato la sua opinione e in questo c’è anche la misura dell’attività dei Radicali e di Marco Pannella: se nel 2009 la quota favorevole a provvedimenti di clemenza era pari al 3%, la percentuale è salita al 5% nel 2010, quindi al 14% nel 2011 e ancora al 22% nel 2012 (quindi comunque ancora sotto la quota che si toccò con l’indulto del 2006).

C’è stata una forte crescita e una presa di coscienza in poco tempo ed è un dato clamoroso e un cambiamento d’opinione molto rilevante. Non si può guardare i sondaggi solo dal punto di vista della maggioranza o minoranza.