I sacrifici chiesti agli italiani sono durissimi e colpiscono duramente le famiglie, ma nel nostro Paese, al contrario di altri, la gente li ha accettati con rassegnazione, comprendendo che non vi erano alternative. La speranza condivisa è stata quella che il sacrificio garantiva il futuro.

In questo contesto sono arrivati i dati della commissione che avrebbe dovuto comparate il costo dei nostri parlamentari con quelli europei. Oggi leggiamo che lo stesso dato consente interpretazioni molto diverse e questo dimostra il fallimento di questa commissione che ora entro marzo stabilirà che cosa fare.

Ci hanno messo 15 giorni a tagliare le pensioni ma invece è necessario disporre di mesi per tagliare i propri compensi, è questo che l’opinione pubblica percepisce come privilegio e che diventa insopportabile in questa fase.

Ma non dobbiamo farci fregare, gli interventi non devono colpire solo i parlamentari ma si deve intervenire sui costi di una burocrazia che come colpa non ha solo il costo ma una insopportabile inefficienza. La mancanza di interventi sensati da parte dalla politica rischia di sancire una rottura insanabile con un apparato di nominati spesso impresentabile rischiando di fare saltare il principio di rappresentanza e la stessa base su cui si regola la nostra convivenza civile e la stessa democrazia.

Gli interventi devono essere immediati e devono avere un grande valore simbolico.