FullSizeRender (5)In queste ore ho concluso, prima della sua scadenza naturale, un’attività che mi ha appassionato e coinvolto come poche nella mia carriera. Accettare l’incarico dalla regione Campania non è stata una decisione facile, come non lo è stato propormela, perché all’epoca era ancora pendente la mia vicenda giudiziaria che si è conclusa a giugno molto positivamente.
Quello che resta come un vero tesoro che porterò sempre con me è la battaglia contro il demarketing sulla questione della Terra dei Fuochi, problema che colpisce non solo la Campania ma attraversa molte zone del nostro paese.
Ora, si fa fatica a prendere coscienza di quello che non si vede, ma la Regione prima con Caldoro e ora con De Luca sulla terra dei Fuochi non hanno fatto passi indietro e non “girano la testa dall’altra parte”.

Fa impressione vedere che chi si divide su tutto su questo tema trova un’unità che rappresenta un punto di partenza fondamentale per mettere in campo iniziative capaci di dare risposte.

La Terra dei Fuochi è rimasta al centro dell’agenda politica soprattutto grazie ad una iniziativa potente e generosa messa in campo da Gigi D’Alessio: concerti con folle oceaniche, docufilm, trasmissioni televisive, una vera campagna intensa e qualificata, un tour europeo capace di marcare la differenza culturale partendo dalla musica per arrivare ai colori e ai sapori di una terra che resta unica e di una bellezza struggente che D’Alessio ha saputo rappresentare con una forza inaudita strutturando un rapporto originale con le istituzioni regionali sempre coinvolte e sempre attente, con un atteggiamento innovativo.

Ora, dopo quasi 12 mesi, si vedono i risultati: una coscienza collettiva che non è stata seppellita come i rifiuti tossici che resta guida capace di indirizzare le decisioni e gli interventi a cui nessuno potrà sottrarsi.

Felice e orgoglioso che il marketing e la pubblicità non serva solo a fare vendere più formaggini, ora mi appresto a nuove ed entusiasmanti avventure.

Dopo qualche giorno di riflessione potrei tornare a lavorare in un’agenzia di pubblicità di cui per non farò il nome o magari tornerò al mio primo amore, i sondaggi e le ricerche di mercato o forse farò entrambe le cose.

Per ora mi godo la condizione per me inusuale di “disoccupato”.