Riporto di seguito l‘articolo di Federico Colosimo su Il Giornale d’Italia.

L’ex assessore milanese, intercettato nel parlatorio del carcere di Opera, si sfoga con i parenti: “La Boccassini è un tiranno. Qui, in galera, c’è gente che non c’entra niente. Come il fratello dell’ex sondaggista, un innocente. La verità è che volevano distruggere Formigoni”

“Ma quello non ha dato neanche un voto, ma state scherzando! Cose che hanno sentito dentro la macchina di questo”. “Quello” è Ambrogio Crespi, detenuto nel carcere di Opera – reparto alta sorveglianza – dal 10 ottobre scorso con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. “Questo”, è Eugenio Costantino che, per la magistratura milanese, è il “portavoce” della ‘ndrangheta. Chi parla, non sapendo di essere intercettato, è Domenico Zambetti, l’ex Assessore alla Casa della giunta Formigoni, anch’egli ristretto nel penitenziario milanese.

“U pisciaturi”, così gli uomini della cosca Mancuso chiamano il politico milanese, si sfoga dentro il parlatorio del carcere con la convivente, il figlio e il genero che erano andati a fargli visita. Sicuramente provato dai primi giorni di carcere duro passati in isolamento, il politico sbotta. Prima, “assolve” Crespi e poi attacca il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i suoi colleghi inquirenti: “Sti cornuti, si fa presto a parlare con il c… degli altri, fanno quello che vogliono ‘sti figli di p…di magistrati…la Boccassini”. L’intercettazione, ora sotto forma di brogliaccio, è avvenuta nella sala colloqui dell’istituto penitenziario il 17 ottobre scorso, sette giorni dopo l’arresto.

Zambetti, dopo aver insultato i pm milanesi, crolla in lacrime davanti alla compagna. “Io non c’entro niente con questa storia. La Boccassini è un’altra Di Pietro di tangentopoli … di tirannia. Peggio questa. E’ una delinquente”. Dopo lo sfogo, l’ex assessore si lascia scappare parole fondamentali che, ancora una volta, scagionano la vera “vittima” (Crespi) di una inchiesta che, già da tempo cominciava a scricchiolare. “Costantino ha messo di mezzo anche altra gente, a fianco a me (in carcere, ndr) ci sta il fratello di Crespi, il sondaggista di Berlusconi. Quello non ha fatto niente poveraccio. Questa è l’unica cosa al mondo che non mi immaginavo. La realtà dei fatti è che volevano decapitare la giunta Formigoni”.Questo, il nocciolo della questione. Formigoni doveva essere probabilmente estromesso, per facilitare la corsa alla presidenza della Regione Lombardia ad Ambrosoli. Il piano, però, è fallito. In tutto questa storia, una persecuzione giudiziaria, a pagare sono innocenti come Ambrogio Crespi. Sbattuto in una sorta di lager, il carcere di Opera, con 3 ore di aria al giorno. Lì dentro, poco o nulla ti è concesso. Sei “isolato” dal mondo, vivi per quell’ora settimanale di colloquio che ti è concessa. Le giornate sono interminabili, i pensieri atroci. A casa, come nel caso di Crespi, c’è una moglie che ti aspetta e che, da ben 179 giorni, si trova a crescere da sola un bambino di 10 mesi. Crespi probabilmente verrà assolto. Una “condanna” indelebile, però, il fratello dell’ ex sondaggista l’ha già ricevuta. Nessuna assoluzione potrà mai ripagarlo di tutte le sofferenze fino ad oggi patite. Il tutto, per quella vergogna che la carcerazione preventiva rappresenta.

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