Abbiamo pensato a come rappresentare quello che è accaduto 12 mesi fa, ma tra cautela e rabbia le parole sono rimaste in gola. Poi nel cuore della notte, mentre i fantasmi si fanno pietra, è arrivato un messaggio intenso e vibrante che rappresenta non solo chi scrive o chi pubblica ma tutti, veramente tutti quelli che distrattamente hanno iniziato a interessarsi del “Caso Crespi” fino ad appassionarsi, rimanendo coinvolti dal percorso di Ambrogio Crespi e di tutta la tribù che intorno a lui si è chiusa per chiedere giustizia. Ecco le parole di Maria Paola De Stefano.

È arrivato da poco il 10 ottobre… con il cellulare fra le mani non riesco a dormire: rileggo lettere e messaggi, guardo video, le tappe di una storia cominciata un anno fa.

Alle cinque del mattino qualcuno faceva irruzione nella vita di Ambrogio e cominciava l’incubo. Helene, cara, credo che neanche tu riuscirai a dormire tranquilla stanotte. Non ci conoscevamo ancora, un anno fa. Luca aveva solo qualche mese di vita, Luigi “qualche” chilo in più. Ambrogio tu non so neanche come eri, perché ti avevo incontrato fra le pagine di “Dieci limoni, mille lire”. Nelle tue parole, in quelle di Luigi c’era qualcosa che istintivamente prima che razionalmente, mi ha spinta a gridare la tua innocenza.

#Crespiliberosubito, un mantra che comincia a scandire le nostre giornate con cinguettii che si rincorrono a tutte le ore. I bollettini di Luigi, i video messaggi appassionati, il sottofondo con la musica di Ivano Fossati. Luigi, Helene, la tua famiglia, i tuoi amici tutti sulla barricata a sostenerti. La loro passione, la loro determinazione, il loro amore divengono contagiosi e gli #iostoconAmbrogio cominciano a moltiplicarsi.

L’indifferenza dei media viene squarciata, un piccolo grande miracolo si compie: nasce il Crespi Team, una grande famiglia, composta da persone che non si conoscono, ma che hanno sposato la stessa causa. La vulcanica Rossana, animatrice del gruppo, Piero (Paolo, per Luigi), Micol, Simone, o meglio Gattosardo, perché il suo nome noi lo abbiamo conosciuto soltanto molto più tardi, e poi tanti, tantissimi amici. Tutte persone speciali, con esperienze di vita profonde.

“Dobbiamo seguire sempre il bene, perché alla fine vince” continuavi a scriverci con incredibile energia, anche nei momenti più bui. Il bene che era radicato dentro di te, ti ha dato la forza di combattere e tornare a casa. Ora quando ti sento dire: “ciò che mi è successo mi ha reso un uomo migliore”, sento vibrare la mia anima. Ci vuole uno spirito forte e nobile per reagire alla più nefanda delle ingiustizie aprendo il proprio cuore agli altri, come stai facendo insieme alla tua famiglia .

Helene, Ambrogio, Luigi, grazie di cuore perché solo persone speciali come voi potevano far nascere da un dramma qualcosa di così puro e bello. In uno dei suoi video più struggenti Luigi disse: “non possono prendere mio fratello e non prendere me perché siamo una sola cosa”. Ora io sento di poter dire che nessuno può toccare uno di noi senza che ci sentiamo toccati tutti, perché siamo una cosa sola. Insieme siamo una forza.

Ottobre 2012-Ottobre 2013 :1-0 per i Crespi, palla al centro.

P.S.

Chiedo scusa a tutti voi, ma mi sentivo di scriverlo… un grazie anche a voi, amici miei!