i_soliti_ignoti

di Francesco Fusco – Una banca per il Mezzogiorno, ma per cosa o per chi? La domanda è tanto più d’obbligo per un meridionale come me che ha visto vivere, aggredire e infine – quando erano sull’orlo del fallimento – passare di mano istituzioni economiche utili per lo sviluppo del meridione se politica, clientele e altri poteri oltre a clienti morosi, ma politicamente raccomandati, non le avessero condotte al collasso.

Mi riferisco tanto a Isveimer che già nel nome (Istituto per lo Sviluppo Economico Industriale del Meridione) aveva scopo e statuto sociale, ambedue persi per strada con affidamenti a iniziative immobiliari senza sbocco sul mercato quanto a Napoli. dove già operava il glorioso Banco, finito per spossatezza nelle braccia accoglienti della San Paolo di Torino che ha inviato uno dei suoi migliori top manager per risanarlo, e dopo le varie fusioni, ora fa parte del gruppo Intesa.

Se andiamo più a sud troviamo le macerie della Carical, la Cassa di Risparmio della Calabria, tirata fuori dall’immondezzaio dove era finita dalla Cariplo, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.
Un passaggio simile dal quasi fallimento alla proprietà di una banca del nord è toccato anche a Caripuglia, completando il quadro di desertificazione di banche locali del mezzogiorno. Non è cosa da poco. Le istituzioni locali e il Governo, nel quadro dello sviluppo del Mezzogiorno, hanno Propugnato l ’idea che una banca del Mezzogiorno fosse lo strumento da usare.
Il Consiglio dei Ministri ne ha deciso la creazione; frattanto coloro che ne hanno chiesto a gran voce la formazione (le istituzioni regionali e locali), sono già pronte attorno ai tavoli per preparare la spartizione del management, la localizzazione di sportelli e filiali e dipendenti, ripetendo il gioco che ha portato ai fallimenti passati e preparandone uno prossimo venturo, senza che Abi o Bankitalia possano farci niente.
Ci troviamo di fronte alla vera, classica banda dei soliti ignoti, senza Totò, Ferribotti o Gassman. Quindi niente da ridere e molto da piangere.