Dopo vent’anni di calci negli stinchi e di dita negli occhi, oggi il Pdl e il Pd sosterranno lo stesso governo. La differenza tra l’ammucchiata e il miracolo e’ tutta nella lista dei ministri e nella loro attività. La crisi ci ha portato ad una soluzione, l’unica di buon senso tutti insieme per fare quello che serve al Paese.

Chi esce vincitore e’ sicuramente il terzo polo. Casini e’ il vero guru di questa fase. Oggi vediamo nello stesso governo Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, anche se non in prima persona, tornati a far parte della stessa maggioranza, mentre la maggioranza al Senato, che il Pdl aveva sommando i propri voti con quelli della Lega, non esiste piu’.
Ma quanto durera’ e quanto incidera’ sulla crisi questo governo dei professori? Difficile dirlo, come difficile in questa fase e’ capire chi ne avra’ dei vantaggi elettorali anche se e’ facile capire che e’ il Pd che ha piu’ da perdere degli altri. Sul piano della capacita’ di comunicare, l’ultimo Berlusconi pareva travolto da una crisi regressiva. E’ apparso spesso inadeguato e “suonato” anche piu’ del sempre piu’ patetico Bossi. La partenza di Monti e’ stata neutra: pressoche’ santificato dai media che ne esaltano piu’ le pause che gli scarni discorsi.
Appare disintossicante con la sua sobrieta’ anche se e’ facile scommettere che questa fase durera’ poco e sara’ interessante verificare la capacita’ di far digerire agli italiani gli annunciati sacrifici, dando prospettive per il futuro senza delegittimare i politici che in Parlamento dovranno tenere in piedi il governo Monti. Politici senza i quali non avrebbe un giorno di vita. Staremo a vedere