GIANNI DE MICHELIS INAUGURA – LE VIDEOINTERVISTE DEL CLANDESTINOWEB. IL 2009 UN’ANNO AL BIVIO
12 Gennaio 2009
12 gen. – di Ambrogio Crespi – Oggi prende il via la nuova rubrica del nostro giornale: LE VIDEOINTERVISTE, incontri, approfondimenti o meglio “gli” incontri che hanno la funzione sia di aumentare le nostre domande, sia la nostra sete di risposte.
L’agenda politica mi ha indotto necessariamente a cominciare con l’On. Gianni De Michelis , già ministro degli esteri e raffinato conoscitore delle questioni internazionali.
Qual è il futuro che ci aspetta secondo Gianni De Michelis? Appena tornato dall’India ha tracciato un quadro subito difficile ma non pessimista. Da Hamas ad Obama siamo di fronte – secondo De Michelis – ad un enorme domino che riconduce la partita proprio sul nuovo Presidente degli Stati Uniti, alla ricerca di un nuovo ordine mondiale che va visto al di là della crisi economica finanziaria.
Anche per Gianni De Michelis è ancora difficile disporre di previsioni credibili ma di certo il 2009 sarà un anno che rappresenterà un punto di svolta e di grandi cambiamenti. – Il parlamentare socialista è convinto che “Nulla capita a caso, la crisi economica, la crisi Medio Orientale, la questione del gas russo ed il coinvolgimento di tutta l’Europa etc etc.”
“Questo esplodere contemporaneo di problemi, inevitabilmente ci mette di fronte ad un bivio: definire un nuovo paradigma per l’organizzazione di un mondo ormai multipolare che non può che essere quello di offrire una governances multilaterale, cioè cooperativa e condivisa.” – continua – “In mancanza di ciò, inevitabilmente andremo incontro ad un mondo globale che andrà verso la disintegrazione generata dai conflitti.” e prosegue “Quindi sarà proprio nel 2009 che le leaderschip dei principali paesi del mondo dovranno decidere che direzione dovranno prendere”.
L’Italia in questo scenario? “La politica italiana in generale è debole, in particolar modo in un momento come l’attuale in cui il ruolo degli stati e della politica stessa nel mondo ha assunto una nuova centralità.”