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Berlusconi, sempre di più Berlusconi. Anche in questa tornata il Presidente del Consiglio supera tutti i suoi massimi storici: 43% al PDL e 65% il suo consenso personale con un guadagno di 5 punti in un mese, mentre il Governo si attesta al 56%. –   LE TAVOLE

Siamo di fronte forse al momento di maggiore consenso mai avuto da Berlusconi da quando è entrato in politica: il congresso, la gestione del terremoto, sono solo gli ultimi episodi che hanno determinato l’attuale situazione.

Va anche detto che è sostenuto da una compagine di Governo fatta da Ministri che a parte qualche eccezione sono entrati in sintonia con l’opinione pubblica e anche oggettivi imbarazzi come quello del referendum vengono superati grazie all’incapacità dell’opposizione di rappresentare una credibile alternativa.

Quindi le prossime elezioni Europee rischiano di essere per Berlusconi un vero e proprio plebiscito, così come del resto è probabile che il centrosinistra dovrà abbandonare almeno una quarantina delle poltrone nelle province che attualmente occupa.

Insomma un successo scontato, un successo annunciato e l’unico dubbio che rimane è quello della dimensione di questo successo. Questa condizione ha determinato una sostanziale assenza di campagna elettorale che a circa 40 giorni dal voto, come potete vedere, non è ancora decollata.

LE CARICHE ISTITUZIONALI: bene Napoletano al 60%, cresce Schifani fino al 48%, Fini al 57%,
MINISTRI: in testa alla classifica dei ministri che godono maggiore fiducia è ancora Renato Brunetta con 56%, affiancato dal Roberto Maroni, tallonati da Ignazio La Russa al 54%. Seguono Gelmini, Alfano e Sacconi al 51% e Tremonti, Prestigiacomo e Frattini che i attestano al 50%, portando così a 9 i Ministri che hanno un consenso superiore al 50%.
CAPOGRUPPO: da questo mese abbiamo introdotto la valutazione dei Capogruppo e Vice-Capogruppo, solo quelli del PDL perché a differenza degli altri hanno forte visibilità e rappresentano spesso le posizioni dei partiti di riferimento
I PARTITI: PDL al 43%, Lega in flessione al 9%, PD al 24% e Italia dei Valori al 6% questi sono sicuramente i quattro partiti che supereranno il quorum, a cui aggiungiamo l’UDC che pare in zona sicurezza con il 5%. Sul limite del 4% troviamo due cartelli, quello dei Comunisti al 4,2% leggermente sopra, e quello fatto da MPA, La Destra, Pensionati e Alleanza di Centro al 3,7%, leggermente sotto il quorum, comunque entrambi in corsa. Chi sembra invece a oggi tagliato fuori da questa possibilità è Sinistra e Libertà e la lista Radicale di Pannella e Bonino all’1,2%.

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