Gli spazi di libertà si riducono in favore di un’idea di controllo che non può lasciare indifferenti.

Certo sul piano teorico siamo liberi di pensare e di parlare ma lo spettro luminoso delle nostre possibilità si riduce.

Sul piano economico la libertà e la possibilità di esprimerla stanno diventando sempre più una contraddizione. L’assedio che subiamo per i bisogni primari rende astratto il significato di libertà.

La sicurezza diventa l’alibi che riduce la nostra possibilità di relazione e mobilità e lo fa senza alternative e nell’applauso generale. È così che la nostra libertà diventa blindata senza alternativa alcuna. Ci separiamo dal pericolo con le sbarre che tentano di dividere il bene dal male, ma una volta chiusi i chiavistelli non capiamo chi sta nella gabbia.

Infine il moralismo, una visione etica superiore che stabilisce e traccia confini spesso ipocritamente tolleranti che tendono a definire mondi di onesti epurati rottamati tribunali del popolo che giudicano e fustigano i costumi che omologano comportamenti e rappresentazioni . Una forma di educazione collettiva , severa e sprezzante. Un linciaggio permanente che ci vede sempre tra chi lincia é mai tra i linciati. Ma è un attimo finire nella fossa e come e perché ci finisci dipende dal numero di fans su Facebook.

Il degrado non riguarda solo il nostro paese ma attraversa tutta la nostra civiltà che è controllata da interessi economici e da burocrazie che sono il vero attentato alla sovranità popolare. Rappresentano la fine della democrazia.