Disinnescati i falchi del Pdl che sull’arresto di Cosentino avrebbero alimentato lo scontro.

Ridotta a pezzi l’opposizione che esce maciullata e divisa come quella leghista (svuotata da ogni retorica, anche se Maroni sconfitto nel “palazzo” ora scatenerà la base contro Bossi e assisteremo alla parcellizzazione rissosa anche della Lega).

Ridicolizzata l’altra opposizione parlamentare, l’Italia dei Valori, da parte del politico più amato d’Italia, Giorgio Napolitano, che mai, dico mai, ha risposto ad un parlamentare come ha fatto ieri con Di Pietro (che visto a PiazzaPulita ieri sera era ancora in stato confusionale).

Emarginata e ridotta ad un ruolo residuale l’opposizione extraparlamentare di Sel & company, con Vendola suo leader eclissato e costretto ad incassare il declino di consensi che lo ha portato per la prima volta, qualche giorno fa, ad essere escluso dalla TopTen di Datamonitor dei governatori, avvicendato da Stefano Caldoro che nella classifica è entrato per la prima volta.

Rinforzato il PD che continua a crescere nei sondaggi grazie al nuovo posizionamento di Berlusconi e dei suoi di tutore della casta, distante ormai anni luce dal sentimento della gente. Proprio Berlusconi, pero’, dal canto suo, rinforza il suo ruolo di pretore dei palazzi e dopo l’abbandono burrascoso sotto i colpi dello spread dimostra di avere ancora lui in mano le redini del Parlamento.

Il Terzo Polo schierato senza se e senza ma, dal primo giorno con Monti sembra dormiente, imbastito, incapace di cogliere il momento favorevole avvolto forse nelle spire di leader confusi e troppo in ansia per il proprio destino personale.

Se aggiungiamo che lo spread scende e i titoli tornano a tirare e che Monti sembra resistere anche agli apprezzamenti di D’Alema, che cosa può fermare il cammino di cotanta abbondanza?

I tassisti, i benzinai i lavoratori dipendenti… Vedete, le liberazioni fatte partire sui tassisti e sui benzinai rischiano di creare e diffondere il conflitto che ne’ i sindacati ne’ le opposizioni sono riusciti ad innescare, forse anche perché non avevano la reale volontà di farlo.

La liberalizzazione dei taxi è fatta male e ha un impatto devastante nelle vite di questi lavoratori come del resto quella dei benzinai, dove il governo sta operando dei veri e propri espropri. Vedete, ora i vantaggi di queste azioni non sono ne’ chiari ne’ garantiti, mentre producono dei torti verso diritti che non sono stati concessi, ma pagati. Il prezzo delle liberalizzazioni non può essere pagato dai liberalizzati.

E allora, quando le città saranno bloccate dai tassisti e le nostre auto chiuse nei garage per mancanza di benzina, lo scontro e il conflitto sarà conclamato e prenderà voce anche la consapevolezza recentemente acquisita dagli italiani che hanno una busta paga e che pagano le bollette della luce e del gas e che utilizzano il trasporto pubblico e così via e che a dicembre hanno misurato gli effetti del Governo Monti (alcuni ancora increduli stanno rifacendo i conti sperando in un errore) ora si stanno rendendo conto che l’errore è diventato orrore!

Ma di questo ve ne parlerò nei prossimi giorni, il tempo non ci manca.