Me lo spiegate, ma senza urli o strepiti, perché la democrazia è un auspicio tale da mobilitare la segreteria di Stato americana in Russia – tanto da denunciare i brogli che per altro non hanno impedito il tracollo di Putin – ma è un elemento destabilizzante in Grecia, dove un premier è stato cacciato solo per avere chiesto un referendum sui provvedimenti imposti dalla Banca europea?

Perché i movimenti, anche violenti, che hanno agitato e stanno agitando il Mediterraneo – e da qualche giorno anche la Russia – sono chiamati “rivoluzioni” mentre le manifestazioni di Londra, Parigi e Roma sono intollerabili, atti eversivi contro la democrazia? E perché si applaude ai cortei nella piazza rossa e si caricano con spray urticanti quelli nelle vie di New York? La salute pubblica, l’ambiente, il clima, i diritti civili sono voci di bilancio che stanno sotto la riga del pareggio: per cui quello che concediamo alla Cina non possiamo concederlo alla Russia.

In Italia il governo dei tecnici è tenuto in piedi dal consenso parlamentare e dalla convinzione dell’opinione pubblica che la loro azione sia dolorosa ma necessaria. Questo “incanto” è destinato a interrompersi bruscamente e il risveglio sarà durissimo per i ministri tecnici adorati e piangenti. L’onda è lunga e quando la primavera araba diventerà mediterranea lambirà anche le nostre terre e faremo ancora più fatica a ripristinare la credibilità delle istituzioni, ora nelle tremule di gente come Gianfranco Fini e di Renato Schifani sostenuti da un Presidente amatissimo dagli americani come Napolitano.

Io aspetto i tagli alla politica, aspetto che le banche paghino per i loro errori, che la giustizia e l’equità si manifestino etc etc. Altrimenti i sacrifici che ora gli italiani si rendono disponibili a fare verranno stampati sulla faccia di Monti e allora altro che le lacrime del ministro “sensibile”!