Le relazioni fra Italia e Russia, il rapporto confidenziale con il presidente Putin e con Muhammar Gheddafi, ma anche le “feste selvagge” e la vita notturna. Sono questi i punti centrali dei giudizi della diplomazia Usa sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, emersi dai documenti pubblicati sul sito internet Wikileaks. Il premier è definito “incapace e vanitoso” e il suo ruolo in Europa è descritto come quello del “portavoce di Putin“.

Fra i 251.287 documenti che il WikiLeaks ha messo in Rete domenica trovano ampio spazio anche l’Italia e Silvio Berlusconi che, si legge, “suscita a Washington sfiducia profonda”. Un funzionario americano a Roma, Elizabeth Dibble, definisce il premier “incapace, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo”. Secondo il documento, il presidente del Consiglio italiano sarebbe “fisicamente e politicamente debole”, perché le “frequenti lunghe nottate e l’inclinazione alle feste” gli impediscono “di riposarsi abbastanza”. Quegli stessi festini che in un altro documento sono definiti “selvaggi”.

Particolare attenzione è dedicata anche al legame tra Italia e Russia. “Silvio Berlusconi sembra sempre più il portavoce di Vladimir Putin in Europa”, si legge in una comunicazione del 2009 firmata dai diplomatici americani a Roma. La relazione tra il presidente del Consiglio italiano e il primo ministro russo includeva “regali sontuosi”, remunerativi contratti energetici e un oscuro intermediario italiano che parla russo. In merito ai rapporti con la Russia, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha chiesto informazioni sul legame fra Berlusconi e Putin, in particolare su possibili “investimenti personali” che avrebbero potuto influire sulla relazione fra i due Paesi e sulle rispettive politiche estere ed economiche.

La frustrazione di Frattini sulla Turchia
Nei documenti compare anche il nome del ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, che secondo un telegramma classificato come segreto, inviato a Washington dall’Ambasciata americana di Roma l’8 febbraio 2010, ha espresso “particolare frustrazione per il doppio gioco di espansione verso Europa e Iran da parte della Turchia”. Le parole di Frattini sarebbero state parte di un dialogo fra il ministro degli Esteri italiano e il segretario alla Difesa americano, Robert Gates. Secondo quanto si legge, per Frattini era importante “portare la Cina” al tavolo delle trattative sulla questione iraniana.

La reazione di Berlusconi: “Mi sono fatto una risata”
Da fonti autorevoli vicine al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, la sua reazione alle rivelazioni sull’Italia diffuse dal sito Wikileaks sarebbe stata una risata.

Chissà cosa ci troverà di divertente nel fatto che il principale alleato italiano esprime giudizi lapidari e che questi diventino patrimonio dell’opinione pubblica mondiale. Di certo lo stile di vita di Berlusconi ha spianato la sua credibilità, e l’impatto questa volta sarà severo anche sul fronte interno.