the_end_merkelL’Europa non esiste più, almeno quella di Ernesto Rossi e Gualtiero Spinelli che esuli a Ventotene scrissero “Per un’Europa libera e unita. Progetto di un Manifesto”, indicando la federazione degli Stati.
Il Manifesto di Ventotene è divenuto da tempo carta straccia.
Annientato da una burocrazia subdola ed eletta a casta delle caste, affondata nel dedalo di regole, trattati e dispositivi asfissianti inutili e dannosi, vere provocazioni alle nostre esistenze.
Ventotene si disperde nell’arroganza oligarchica di funzionari, di commissioni, di banche e di gruppi di interesse, sempre poco trasparenti. L’Europa muore perché tutti soffrono e pagano mentre la Germania ci guadagna.

Possiamo pensare che tutti i popoli europei debbano stare alle regole fissate dai tedeschi che casualmente portano vantaggio solo a loro?
I greci non pagano i debiti ma chi gli ha fatto fare questi debiti e per fare cosa?
L’Europa non esiste forse non è mai esistita affondata nei barconi che montano da sud o a mollo sugli scogli di Nizza.
Ora, avete visto le piazze di Atene festeggiare con gioia la vittoria del No, pensate che qualcuno sarebbe sceso in piazza per festeggiare il SI?
L’Europa dei tecno-burocrati è triste senza epica, il suo destino è quello di incarnare un grigio contabile meschino e solo.
Oggi, la lezione di principio ci viene fatta da chi ha fondato la sua ricchezza sui debiti non pagati, un paese come la Germania che mai dico mai potrebbe pagare il suo debito con l’Europa.
La posizione di Italia e Francia ricordano sinistramente quella avuta in momenti diversi con la Germania nazista.
L’Europa comune resta un sogno infranto dalla smania di supremazia di un paese sugli altri e dalla viltà di chi non ha alzato la testa almeno fino a quando non gli sono piombati sui calli.
I debiti si pagano sempre e comunque e anche i greci non possono fare i furbi e pensare che a pagare i loro siano altri.
Ma la questione è che il debito è uno strumento di controllo politico con il quale si annienta la sovranità popolare, il principio stesso di democrazia.
I debiti si pagano ma anche gli errori.

La Grecia ha falsificato i conti per entrare in Europa ma chi ha consentito questo falso? Chi non ha controllato? I soldi prestati a cosa sono serviti?
E visto che la terribile crisi che stiamo vivendo da oltre 6 anni non è certo responsabilità della Grecia, chi pagherà per le sofferenze causate a tutto l’Occidente? Gli americani? Le loro banche? No di certo. La formula del rigore e dell’austerità voluta dai tedeschi ha creato disoccupazione, perdita del PIL e perdita di valore delle aziende. Naturalmente tutto questo a favore della Germania che è l’unica a non avere questi problemi grazie alle sue regole.
E allora, dovremmo accusare l’Italia di alto tradimento perché difende regole tedesche demandando così alla Germania di decidere del nostro futuro.

Il sogno di espansione e controllo che la Germania ha nel suo dna non è mai stato vicino dal compiersi come oggi.
Ecco perché oggi come accadde in passato pochi greci hanno fatto la differenza, ecco perché io sto con il popolo greco oggi così come sarei stato con i 300 spartani di Leonida.