E’ accaduto quello che ci aspettavamo: una sorprendete tenuta del Governo Monti, che, nonostante tagli, liberalizzazioni e tasse riesce a mantenere un alto consenso (57%),  pari almeno al doppio del suo predecessore. Nelle forze di governo, insomma, si registra una stabilita’ quasi sospesa.

Nei partiti invece e’ il terremoto. Il Pdl crolla di qualche punto percentuale (22%, -4%) in favore di partiti piu’ piccoli (Grande Sud +0,6%) e La Destra (+0,3), ma soprattutto a vantaggio della Lega Nord (10,5%), che ha guadagnato 2,5 punti percentuali in un solo mese. Si tratta di un dato che se proiettato nelle regioni del Nord, ne cambia la geografia politica.

Come mai? Il Pd, come il Terzo Polo del resto, sembra avvantaggiarsi del sostegno all’esecutivo e della positività con cui è vista l’azione del governo.

Mentre il Pdl, se da una parte ha consentito la macelleria dei suoi target di riferimento, tassisti e notai ad esempio, dall’altra paga un prezzo di ambiguita’ marcata.