La vicenda è quella che conoscete: Renato Brunetta a Cortina ha sparato cannonate sulla sinistra, accusata sostanzialmente di essere velleitaria, parassita e distaccata dalla società, denunciando il tentativo sotterraneo di sovvertire la volontà popolare con quello che ha definito un golpe.La notizia è rimbalzata su tutti i giornali e telegiornali ed ha coinvolto tutti i commentatori politici. La cosa che mi ha più colpito è stata la reazione della “sinistra”: gli aggettivi più utilizzati sono stati indignati (condizione ormai perenne della sinistra italiana) e inaudito, a cui si aggiunge un tono di superiorità, “Brunetta ha preso un colpo di sole, è matto, un ministro non dovrebbe dire certe cose, non è un linguaggio idoneo”. Avranno anche ragione……..ma viene spontaneo poi dire “andate a morire ammazzati”.

Questi signori sono alleati, non solo alle politiche ma anche nelle centinaia di amministrazioni locali, con un maestro del linguaggio che si chiama Di Pietro che in questi ultimi mesi ha utilizzato termini che sono andati ben oltre il limite varcato da Brunetta e si tratta non solo di un capo di partito ma anche di un ex ministro e allora questo senso estetico unidirezionale mi “indigna” anzi lo reputo “inaudito”.

Anche quelli vicini alle posizioni politiche di Brunetta come Italo Bocchino nelle dichiarazioni di sabato o Benedetto Dalla Vedova oggi a Omnibus hanno fatto il distinguo, dicendo che sui contenuti ha ragione, ma il linguaggio è inopportuno, inadeguato, una critica che arriva proprio da chi nella coalizione contiene personaggi come Borghezio o Umberto Bossi il cui eloquio a volte rasenta il cavernicolo.

Sarebbe ora di finirla con questi politici patinati, raffinati, politicamente corretti, con l’espressione intelligente, ma che non dicono niente, che si esprimono con un linguaggio barocco che spesso non rivela quello che realmente pensano. Nella migliore delle ipotesi nelle loro parole ci sono solamente porzioni di verità. La comunicazione non è fatta solamente da quello che si dice ma da come si rappresenta e in termini meta-comunicazionali, la passerella di questi nostri politici conformisti ed educati che si scannano reciprocamente senza rispetto non aiuta la gente a capire e a scegliere.

Allora W Bossi, W Di Pietro e W Brunetta!!! che se ti devono mandare, ti mandano e non dicono “Lei dovrebbe volontariamente porre fine alla sua esistenza terrena”, arrivano con un linguaggio diretto, esplicito, chiaro e soprattutto coerente con le loro idee, il loro stato d’animo, il loro pensiero. Sarà anche per questo che la Lega cresce, che Di Pietro si è mangiato mezzo PD e Brunetta è il ministro più amato.