Francesco Storace nel suo discorso di chiusura al congresso nazionale de La Destra, ha raccontato pubblicamente delle mie perplessità sulla gestione dell’ultima fase di campagna elettorale dell’allora candidato premier del suo partito Daniela Santanche’. Dubbi e perplessità che ho manifestato anche alla stessa Daniela e che rappresentano una delle principali cause del mancato raggiungimento del quorum del 4%.

Non vi è dubbio che Daniela abbia rappresentato una grande occasione di visibilità per La Destra e che la sua campagna elettorale abbia avuto una fase iniziale e una centrale perfette, ma poi  si è innamorata del suo personnaggio reiterando se stessa, contrapponendosi all’elettorato del centrodestra che l’ha vista più come un’opzione contro che per, con la conseguente chiusura di disponibilità dell’elettorato che è rimasto e tornato nella CDL.

Il successo può dare alla testa, l’ebrezza da altitudine ti porta a credere di volare quando precipiti prima dello schianto.

Sabato fonda il suo movimento e segue quello di Morselli i cui manifesti sono apparsi tra Milano e Roma senza svelare ai più non solo chi e cosa volglia ottenere con quella massiccia affissione,  che naturalmente ha contagiato anche la stessa Santanchè con manifesti altrettanto incomprensibili.

MA LE CHIACCHERE STANNO A ZERO, le mie sono opinioni che potrebbero essere confutate da argomentazioni altrettanto credibili ma che restano ipotesi e tesi comunque astratte e teoriche.

IN ABRUZZO LA PROVA DEL NOVE infatti si vota, e in questa circostanza potremo verificare e soppesare il risultato de La Destra senza la Santanche, se il dato Abruzzese porterà il partito di Storace sopra il 3,2% ottenuto alle politiche avremo la prova che la mia teoria è fondata, se poi dovesse andare molto sopra a quel risultato sapremo che è molto fondata e che il contributo della Santanchè è stato una clamorosa sottrazione, mentre se dovesse andare sotto il 3.2 sapremo quanto vale la Santanchè e allora come usa in questo periodo le manderò un mazzo di rose bianche con le mie scuse.