L’argomento di oggi è doloroso e scandaloso: parliamo dei profughi giunti a Lampedusa. Nell’isola che rappresenta il punto piu’ a sud d’Italia ci sono 5mila abitanti, e oggi piu’ di 5mila tra tunisini e libici. E’ un’isola al collasso. E per di piu’ abbandonata a se stessa. Sono infatti drammatiche le modalita’ con cui il nostro Governo sta gestendo la vicenda: addirittura il ministro Frattini promette soldi a chi va via… è chiaro che questo risulta come  un palese incentivo per i profughi a venire in Italia.

Ha ragione il Presidente Lombardo a urlare, puntare i piedi e presidiare la propria terra, perche’ è di fronte a tragedie come questa che si tasta l’unita’ di un popolo o di una nazione.

Abbiamo appena festeggiato il 150 anni di Unita’ e adesso ci permettiamo di essere carenti nei confronti della Sicilia e di abbandonare i suoi cittadini come se non fossero italiani. Ma perche’ quando in Libia o nello Yemen fanno la rivoluzione siamo tutti li’ ad applaudire l’avvento della democrazia, e poi quando bussano alle nostre porte quegli stessi uomini vengono considerati solo clandestini da cacciare? Tutta questa vicenda ha messo per l’ennesima volta in discussione il significato del nostro essere Stato, ma anche di essere uomini.