Ambrogio è in carcere da quasi tre mesi e mezzo nonostante la difesa abbia  smontato tutte le accuse mosse a suo carico dai pm di Milano. Tra le tante persone, tra cui esponenti del mondo politico e giornalisti, che hanno supportato la battaglia per la sua liberazione, c’è anche l’avvocato Marcello Lala, amico di Ambrogio e candidato alle prossime elezioni nella lista del partito socialista, il quale ha rilasciato un’intervista al Clandestinoweb. Riporto di seguito l’intervista integrale:

Come ha appreso la notizia dell’arresto di Ambrogio Crespi?

Ho appreso la notizia leggendo i giornali e guardando i telegiornali.

Che idea si è fatto sul “Caso Crespi”?

Conosco Ambrogio, ho avuto il piacere di frequentare la sua casa e posso dire che non c’è niente che possa far pensare ad un suo coinvolgimento in fatti di mafia. Le accuse che sono state mosse nei suoi confronti sono infamanti.

Da avvocato invece qual è il suo parere sulla vicenda?

Io sono un garantista. La custodia cautelare è una cosa che aborro. In questo caso si è verificato un abuso di custodia cautelare. Non sono stati dimostrati collegamenti tra Ambrogio Crespi e i clan della ‘ndrangheta milanese. Le accuse si sono rivelate basate sul niente. Non ci sono motivi per tenere Ambrogio in carcere, per giunta in condizioni dure come quelle che gli sono state imposte.

Lei interverrà alla presentazione del libro ‘Mala Iustitia’ durante la quale si parlerà di casi in cui la giustizia italiana si è dimostrata approssimativa. Conosce altri casi simili a quello di Ambrogio Crespi?

Si, interverrò alla presentazione del libro scritto da Pietro Funaro, anche lui accusato ingiustamente di concorso esterno di associazione a delinquere. Nell’occasione parleranno anche l’ex Procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore e l’ex ministro Rotondi. Ci saranno anche altri due politici che hanno subito delle accuse per concorso esterno in associazione mafiosa e che solo dopo processi durati molti anni hanno potuto dimostrare la loro innocenza. Ci sono casi simili a quello di Ambrogio. Il reato di concorso esterno in associazione a delinquere è in realtà un reato fantasma. Gli articoli 110 e 416 bis del codice penale sono stati introdotti solo per motivi politici. In alcuni casi le accuse per questo reato si sono dimostrate azzeccate, ma spessissimo sono stati fatti dei buchi nell’acqua.

Lei è candidato al Senato con il Partito Socialista, nel suo programma si parla anche di giustizia?

La mia campagna elettorale è incentrata sulla giustizia. Voglio fare in modo che casi come quello di Ambrogio Crespi non si ripetino. Reputo la giustizia italiana un fondamentale nodo irrisolto. Dal 1994 ad oggi, cioè da tangentopoli, è stato fatto pochissimo per migliorare il sistema giudiziario italiano. I magistrati hanno un potere immenso e a loro spesso viene consentito di fare il bello ed il cattivo tempo.

Si sente di dire qualcosa ad Ambrogio?

Sono molto vicino a lui e alla sua famiglia. Appoggio in pieno la loro battaglia.

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