Ho già annunciato che comincerò lo sciopero della sete che si andrà ad aggiungere allo sciopero della fame. Ho anche già fatto un appello al pm D’Amico a cui mi rivolgo nuovamente. Lui, che amministra la giustizia, non può non sapere, non può non vedere quello che tutti vedono e cioè che Ambrogio è innocente, non può non sapere che la sua detenzione è ai limiti della legalità.
Mi aspetto che sia lui a scarcerare mio fratello, questo sarebbe per me giustizia, ma gli avvocati mi dicono che non c’è alcuna speranza.
Mio fratello è la mia vita e io non posso che mettere a disposizione sul piatto della bilancia di questa giustizia la mia stessa vita. Non possono prendere mio fratello e non prendere me, siamo un’unica cosa, quindi da giovedì 10, giorno nel quale saranno tre mesi esatti in cui mio fratello è detenuto nel carcere di Opera, aggiungerò ai miei oltre 60 giorni di sciopero della fame quello della sete, ad oltranza.

Perché all’interno di questo gesto, che non è esclusivamente per Ambrogio e che segue l’insegnamento e l’esempio di Marco Pannella, c’è tutta la mia passione civile, il mio amore per Ambrogio, il mio sostegno alle persone che si trovano nella stessa situazione di mio fratello e l’amore per il mio Paese.

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