di Joe Strummer – Certo, pubblicare l’intercettazione di Carlo che dice a Camilla “vorrei essere il tuo tampax” è disdicevole, ma anche pubblicare l’intercettazione di Bisignani che dice che la Brambilla “è una stronza, brutta, un mostro, mignotta come poche, la più mignotta di tutte” non è da meno. Con una differenza: che la stampa britannica specializzata in gossip sta finendo in galera e pure cicciobello Cameron rischia di brutto perché frequentava la rossa Rebekah e aveva come portavoce un ex direttore di “News of the world“, da noi tutti quelli che pubblicano i gossip (cioè tutti) sono paladini della libertà di stampa. Ma voi che siete comunisti dentro (e bisognerebbe fare un convegno sulla mutazione semantica del termine comunista in tempi moderni, che ai tempi miei era un’altra cosa) mi potreste dire: che c’entra, quelli intercettavano abusivamente conversazioni private, i nostri pubblicano atti della magistratura.

Ed io che ero comunista dentro (e forse ancora lo sono) vi risponderei: Perché pubblicare sul giornale o sui siti internet che una donna è mignotta è sbagliato se l’intercettazione è abusiva ed invece legittimo se l’intercettazione è autorizzata? La deontologia professionale della mia categoria discende dalla legittimità della fonte o dal contenuto di ciò che scriviamo? Intercettare abusivamente qualcuno è un reato e chi lo commette va perseguito. Pubblicare ciò che è stato intercettato abusivamente credo sia un reato e che vada analogamente perseguito. Pubblicare ciò che è stato legittimamente intercettato ed è finito in atti giudiziari divenuti pubblici non è un reato ed è peraltro il nostro mestiere. Io vado oltre. Se venissi a conoscenza di una intercettazione (anche abusiva) da cui si evince una notizia che, secondo la mia coscienza, è meritevole di attenzione pubblica, io la pubblicherei, correndo i rischi relativi. Sono di quelli che pensa che il mestiere del giornalista è scrivere le notizie non di tacerle.

Ma Carlo che vuol essere tampax e una donna definita mignotta sono una notizia? In senso stretto sì perché fanno vendere giornali, inducono contatti sui siti. Per la mia deontologia professionale no, mi sfugge il “pubblico interesse” nel divulgare queste intercettazioni. E veniamo al punto. Qual è la differenza fra l’Italia e l’Inghilterra? Che in Inghilterra i cronisti di “News of the world” le intercettazioni pruriginose e vergognose devono pagarle commettendo reati, corrompendo pubblici ufficiali e alla fine li arrestano. Da noi i cronisti hanno tutto aggratis, devono fare solo copia-incolla perché negli atti giudiziari trovano le notizie di pubblici scandali e corruttele (che è sacrosanto pubblicare) ma anche vagonate di gossip, spesso di privati nemmeno indagati che poco o nulla aggiungono o tolgono all’aspetto penale della vicenda, ma stimolano tanti nostri pruriti (di noi giornalisti e di noi lettori di giornali) ed alla fine fanno vendere molto di più. Un consiglio a Murdoch, lasci l’Inghilterra che è tanto bigotta e costosa, lanci qui da noi “Notizie del Mondo”, risparmierà, avrà intercettazioni piccanti a iosa, e non passerà per criminale ma per eroe della democrazia. Forse che lo faranno pure cavaliere.

Ci pensi, Sir Rupert.

Hasta lo tampax siempre