Bettino Craxi ha finito i suoi giorni all’estero inseguito da mandati di cattura firmati da un altro leader politico Antonio Di Pietro. Giulio Andreotti è stato accusato di complicità con la mafia, ma sono per una parte della sua vita politica. Ora c’è Silvio Berlusconi condannato per reati fiscali. E a lui dobbiamo aggiungere Beppe Grillo condannato per omicidio colposo. Ergo? Oggi in Italia due terzi degli elettori sono quindi rappresentati da due pregiudicati.

In genere l’elettorato negli ultimi decenni è stato sempre rappresentato da delinquenti e criminali. L’elenco sarebbe lunghissimo, troppo lungo per chiunque è per qualunque paese.

È evidente che qualcosa non funziona. La rappresentazione del nostro paese è drammatica.

Comunque la pensiate, sia se avete stappato bottiglie di champagne come per una festa sia se vi siete bardati a lutto, non potete considerare questa situazione normale.

 È una questione morale siamo di fronte ad un paese infetto. E per fare pulizia ieri c’era e ci si accontentava di Di Pietro e oggi di Beppe Grillo? Oppure aspettiamo domani Ingroia?

Veramente pensate che l’uomo giusto sia Enrico Letta con il suo carico di responsabilità o credete che i pretoriani di Silvio siamo lo strumento per ripristinare l’onore di Silvio? Non credete piuttosto che la sua battaglia politica abbia ormai attraversato tutto il paese e la sua storia lasciando stremate le speranze di sviluppo e progresso di tutta una comunità?

Le vicende di Berlusconi unite a quelle che coinvolgono il Pd in diverse indagini (come quella su Mps) ci consegnano un quadro sconcertante. Ma la giustizia italiana ha sempre e solo seguito in modo equilibrato l’affermazione della giustizia e della legalità?

Da Google a Valentino Rossi passando da ultimo per Dolce e Gabbana, siamo tutti evasori? Tutti delinquenti? Insomma la questione è tutta di prospettiva. Finché i dubbi fondati sull’azione della magistratura si sommeranno all’assenza di autorevolezza delle istituzioni, la cultura del sospetto minerà le fondamenta della vita civile del nostro paese.

Pacificazione, riforme, efficienza.. Tutte belle parole che restano sotto il peso della spada di Damocle delle vendette della lotta politica fatta di fazioni e bande dove a dettare legge sono caste che comandano senza governare.

Tutto è nel gioco delle rappresentazioni senza che nessun vero problema venga affrontato con la coscienza necessaria. Non riesco ad appassionarmi al gioco delle appartenenze ma non riesco a tacere per le cose che conosco, che ho visto e che ho vissuto. E che mi portano a dire che il male che attraversa il paese ha due carnefici: chi il male lo fa e chi negli ultimi vent’anni ha girato la testa da un’altra parte. Ecco perchè oggi siamo un paese di poeti, santi, navigatori.. e delinquenti.

Siamo stati invitati al funerale di Silvio Berlusconi negli ultimi anni ormai è un appuntamento fisso. Editoriali, saggi commenti e monografie che annunciamo la sua morte… Una pratica diffusa spesso confusa con l’auspicio. Ma veramente c’è qualcuno che spera di eliminare Berlusconi per via giudiziaria? Non hanno capito nulla degli ultimi vent’anni?

Berlusconi se avrà la forza di determinare un voto popolare, candidato o no, vincerà le prossime elezioni e lo farà un’altra volta grazie all’inettitudine dei suoi avversari.

La partita non è chiusa, rimettete le bottiglie in fresco, riponete le fanfare nei polverosi magazzini. Non si sconfigge un avversario politico se non si capisce la ragione della sue vittorie.