L’ultimo sondaggio disponibile, il primo dopo le vacanze è sorprendente solo per gli sprovveduti. Il partito di Berlusconi viene dato al 27,9% e il Pd al 24%. Quindi Swg di Trieste, ad “Agorà”, ha confermato le previsioni che, molto modestamente, andavo facendo sin dai primi giorni d’agosto.

Ma come è possibile, diranno in molti, Berlusconi condannato in terzo grado ancora “tira” così tanto? Sono, tutti loro, in attesa del patibolo. E lui, con la prospettiva di essere depennato dai senatori italiani, screditato, un po’ schernito e messo sotto il fuoco incrociato di coloro che lo odiano per professione, o per conformismo, ti stacca il partito democratico di 4 punti..

Certo, straccia nei sondaggi quel partito fatto di diversità quasi inconciliabili. Capace di contenere Matteo Renzi e Enrico Letta. Vagante tra Fassino e Fassina. Sia come sia, il fatto è che il Pd va sotto di 4 punti.

Ora, i più danno per scontato che si vada al voto anticipato. E certo Berlusconi potrebbe vincere. Ma, in fondo, ad andarci subito, ha troppe cose da perdere, compresa la ratifica dell’abolizione dell’Imu che va fatta dal Parlamento entro due mesi dall’emanazione del decreto di pochi giorni orsono. Difficile dunque che metta a rischio la sua vittoria più importante.

Caso mai meglio cercare il martirio del carcere o, più verosimilmente, degli arresti domiciliari. Arresti che, per onorarli e metterli a frutto in senso politico, il Cav potrebbe decidere persino di utilizzarli per fare campagna elettorale per i referendum di Pannella. Come fece Enzo Tortora, con tutta altra nobiltà d’animo, quando da via Piatti 8 a Milano, diresse la campagna per il referendum che abrogò, nel 1987, la norma di guarentigia, emanata dal legislatore fascista nel 1930, che impediva che i magistrati potessero rispondere, anche civilmente, per i propri gravi o a volte gravissimi errori.

Ora, la domanda che mi viene fatta spesso, sostenuta da espressioni imprecanti e sconsolate, è perché stia succedendo tutto ciò. Cioè perchè a Berlusconi, a livello di gradimento nei sondaggi e nelle intenzioni di voto, le condanne penali per frode fiscale o per il processo Ruby, facciano letteralmente “un baffo”.

 La tentazione è quella di consegnare una risposta alla D’Alema, che di baffi se ne intende; “agli italiani piacciono i pregiudicati”.

Almeno più delle facce feroci dei magistrati che vanno in tv travestiti da pseudo moralisti della vita pubblica e privata di tutto il Paese. Ma questo tipo di risposta sarebbe considerata una provocazione destinata ad essere seppellita da una risata.

Vedete, il Pd è riuscito a consegnare l’idea di essere il partito delle tasse e dei tassatori, e gli italiani hanno constatato come ci sia voluta l’indisponente petulanza di Renato Brunetta per riuscire a far cancellare l’Imu. E ora, che non siamo ancora sicuri se la tassa in questione cambierà solo nome, o verrà cancellata dalla nostra vita per sempre, quello che conta è che solo il Pdl ha consegnato l’idea di chi voleva toglierla per davvero. Mentre il Pd ha dato un idea francamente opposta.

Il Pd quindi paga un moralismo e un ipocrisia che ormai sono persino anti storiche nella percezione della gente d’Italia.  Il Pdl aumenta, invece, non tanto per le cose che fa. ma perché rappresenta più di altri l’imperfezione del proprio elettorato. E casomai paga la linearità della sua rappresentazione.

E se, nonostante tutto, riesce a crescere lo stesso, deve ringraziare l’inconsistenza presuntuosa di un partito, quello democratico, che non sa attraversare il cuore, nè lo stomaco, nè la pancia, del paese. E che sembra capace di rappresentare sempre di meno le persone, gli elettori, a vantaggio solo delle logiche dell’apparato.

“Plasticamente”, appare a tutti che nell’abisso ci troviamo per questi, e altri, motivi il partito democratico. Difficile trovare ragioni per cui non sia giusto che gli italiani lo pongano proprio lì. Approfondiremo i dettagli nei prossimi giorni anche per documentare “un caso” che possiamo collocare tra la politologia e la psichiatria.