Ve lo ricordate Ballaró il programma di Floris di lotta e libertà che metteva in onda lo scontro esasperato tra le fazioni politiche, telefonate a sorpresa, servizi lancinanti e taglienti collegamenti che davano giudizi proclami e spesso strilli e grida. Non ho nostalgia per questi ultimi, ma le palle che mi sono fatto martedì sera hanno raggiunto un livello stratosferico.

Due politici, Alemanno e Letta messi ai margini: 3 interventini a testa in oltre 2 ore; il resto una sequenza di servizi, di spiegazioni, di rassicurazioni, proprio mentre il conflitto scuote il nostro paese. Mentre proteste e contestazioni attraversano tutto il paese loro non solo non ne danno nota, ma si dedicano alla pedagogia accompagnata da personaggi sconosciuti come il rappresentante. Del governo un fantomatico sottosegratario ai rapporti con il parlamento. Posso capire che il Tg1 dia 15 minuti a Monti per spiegare le iniziative del governo: non mi scandalizzo Monti ha i suoi tempi, infatti anche dall’Annunziata ha avuto bisogno di mezz’ora più del solito. Ma fare della noia l’asse del proprio motivo di esistere mi pare una pena aggiuntiva e gratuita che si somma a tutte le tasse e i tagli con cui dobbiamo fare i conti senza pietà.

La noia non tocca solo Ballaró, ma ormai attraversa anche Porta a Porta (che a dire il vero non è mai stato particolarmente vivace); la noia però attraversa il palinsesto e travolge la Dandini che è peggio della caponata a mezzanotte, ma solo per citarne alcuni. Pensate che riesce ad essere meno pesante Piazza Pulita che con le sue oltre 3 ore di messa in onda è più un happening che non un programma. Eppure di cose da dire domande da fare ce sono tante… ma tutto viene seppellito e con questo taluni giornalisti perdono ogni tipo di credibilità residuale. Il contrasto è così marcato e repentino da lasciare senza parole chi li guarda armati di una faccia tosta ineguagliabile così spregiudicati da apparire nudi senza paraventi e veli con cui nascondere ciò che sembra ambiscano mettere in evidenza come fosse un merito. Il risultato è un costante e inesorabile calo dell’auditel, giudice supremo con cui si sono giustificate mille nefandezza, ma non questa.