Orsoni-ErraniDopo le dimissioni di Vasco Errani da Presidente della Regione Emilia Romagna, in seguito alla condanna in appello, a un anno di reclusione è giunta pronta la nota della segreteria del Pd e la telefonata del Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Ci ripensi”. Eppure meno di un mese fa Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia indagato nello scandalo Mose, incalzato dallo stesso Partito Democratico, si è visto costretto a lasciare la carica.

Essere garantisti significa esserlo soprattutto con chi non ti è amico. Mi domando quale sia la differenza tra i due casi. Perchè il partito di Renzi ha chiesto la testa di Orsoni, per cui non è ancora iniziato il processo e dunque ben lontano dal terzo grado di giudizio, con effetto immediato, mentre per Errani la richiesta è stata di segno opposto? Forse quello contestato all’ex primo cittadino veneziano è un reato più grave? La gravità dei reati è determinata dalle pene, e se pensiamo che per Orsoni era stato ipotizzato un patteggiamento di quattro mesi, è vero semmai il contrario. Qualcuno faccia chiarezza. Sulle scelte del PD ha influito in modo decisivo il clamore?

Dato che qui ci occupiamo di ipocrisia e conformismo, sottolineamo come Renzi sia stato il più ipocrita e il più conformista di tutti, ai danni di Orsoni.

Nessuno ha scritto una riga sulle dimissioni di Orsoni. Allo stesso modo nessuno ha fornito spiegazioni riguardo una richiesta tanto violenta mossa nei suoi confronti.

Il presidente del consiglio però deve darci una spiegazione riguardo un atteggiamento tanto fastidiosamente contraddittorio quanto inopportuno.