Non voglio disturbare i Maya e nemmeno le profezie di Fatima, ma certamente il clima che si vive a Roma è di quelli fetidi, come in attesa dell’apocalisse.

Le notizie si inseguono tra procure e palazzi, voci sempre più pesanti e delle più disparate. Tutti aspettano l’allargarsi della macchia Anemone, ogni giorno un ministro si aggiunge alla lista e tra indiscrezioni e diffamazioni, è impossibile distinguere i veleni dai siluri.

Ieri durante l’Infedele è stato fatto il nome di Gianni Letta, Bondi ha annunciato querele, Antonio Di Pietro viene convocato per un interrogatorio a Firenze, intanto in Puglia continuano ad arrestare uomini di Massimo d’Alema, mentre Matteoli vede tutto il suo staff sotto interrogatorio.

Questo è quello che emerge, in un clima che ha certamente contribuito a determinare i risultati elettorali in Trentino, dove le divisioni nel Pdl sono costate al partito di maggioranza una perdita di credibilità che si è sommata alle difficoltà nazionali che non sono poche, ma di cui nessuno riesce ad approfittare.

Un avviso per la Sicilia che aspetta la caduta del suo governatore Lombardo, eletto due anni fa a furor di popolo e che oggi appare sulla porta d’uscita? Che non sarà certo indolore e rassegnata, anzi è parso quanto meno curioso sentire Berlusconi (ma si legga Alfano) accusato di usare le procure per fare fuori gli avversari politici.

Sullo sfondo Gianfranco Fini che resta nel Pdl, benché non sia casa sua e Casini tentato dal rientro nella maggioranza mentre il PD veleggia verso gli scogli tra rancori e future scissioni favoriti dal sonno pugliese di Vendola.

Intento le voci corrono e spargono terrore nei palazzi, tutto è fermo in attesa del prossimo scandalo. E’ da mesi che si parla di una retata in Finmeccanica, giusto per abbattere una delle poche aziende competitive italiane e non ultime sono le voci del solito scandalo Rai che ha come oggetto la pubblicità occulta e che vedrebbe al centro tra gli altri Simona Ventura e il suo produttore.

Sospetti paure, incubi oppure solo chiacchiere? Siamo di fronte ad una nuova Tangentopoli, sono tornati i cacciatori di streghe e sono tornate ad ardere le fascette dei roghi.

Leggendo i giornali e parlando con la gente trovo un diffuso desiderio di oblio, di punizione che ha a che fare con il risentimento verso i potenti e verso chi alimenta promesse e tradisce gli impegni, Ma sui roghi questa volta non bruceranno sono gli accusati, sia colpevoli che innocenti ma anche il futuro di questo Paese in preda ad un ansia autodistruttiva che ci consegnerà nelle mani della Lega e del suo disegno eversivo. La secessione.