Anche sul Corriere della Sera, in un articolo di Luigi Ferrarella, si riporta dell’interrogatorio di Ambrogio e della sua difesa.

Zambetti e Crespi respingono le accuse

Zambetti (che oggi, difeso dall’avvocato Giuseppe Ezio Cusumano, verrà interrogato dal gip Alessandro Santangelo) si dice molto scosso dal carcere, dove soffre diabete e pressione alta, respinge gli addebiti e confida che i magistrati lo riconoscano. Afferma di non aver saputo che le persone che dicevano di volerlo appoggiare fossero dei clan, nega di aver barattato soldi con voti, sostiene di aver solo pagato modesti rimborsi per ristoranti elettorali, accenna di aver poi avuto paura a partire da una lettera minatoria. Anche il sondaggista Ambrogio Crespi (fratello di Luigi), arrestato, ma come asserito collettore di voti, e anch’egli interrogato oggi con l’avvocato Marcello Elia, respinge le accuse: lamenta di essere vittima solo di quanto altre persone direbbero di lui al telefono, rimarca di non essere stato a Milano nel periodo caldo delle elezioni 2010, spiega l’enfatizzata conoscenza con Vallanzasca solo con l’intervista alla moglie dell’ex bandito nel dicembre 2011 sul suo giornale online Il Clandestino , e ricorda quanti pochi voti prese perfino per sé quando nel 2006 si candidò.

Fonte: Corriere della Sera