Francesco Storace

Il reato di vilipendio va abolito. Non per salvare il soldato Francesco Storace cui oggi è arrivata anche la solidarietà “voltairiana” di Adriano Sofri, bensì per salvare le istituzioni italiane. Dal ridicolo.

E’ chiaro infatti che il Parlamento e il ministro di grazia e giustizia devono farsi carico di questa patata bollente. Anche perché appare francamente assurda la maniera con cui questo reato viene applicata dalla magistratura. Per non parlare dei ministri di grazia e giustizia che danno il necessario nulla osta a che si proceda a seconda delle stagioni. Politiche e non.

Per cui se nel 2007 dire che Napolitano era “indegno” come fece Storace passò per offesa e per lesa maestà, e Mastella diede l’assenso al processo a suo carico, oggi paragonarlo a Totò Riina, come ha fatto implicitamente Sabina Guzzanti e non solo lei, viene categorizzato come legittima critica. E nessun pm chiede di aprire un’indagine e nessun ministro si sogna di concedere il nulla osta a che essa prosegua.

In un paese serio in una situazione così grottesca non resta che una possibilità: aboliamo una volta per tutte questi dannati reati di opinione,a cominciare dal vilipendio, e rinunciamo ai reconditi pensieri di chi vorrebbe che si applicassero solo per i propri nemici politici.