sondaggi

20 dic. – Crespi Ricerche alla luce delle scelte fatte mercoledì dal Pdl, scelte che vedono la “consegna” alla Lega delle Regioni Piemonte e Veneto, con la conseguente uscita di scena dell’attuale Presidente Galan, ha analizzato le possibile sfide sul territorio, consegnandoci una prima panoramica di chi potrebbe essere eletto Presidente nelle regioni Veneto, Liguria, Lombardia, Lazio Piemonte e Calabria.

PIEMONTE – SFIDA ALL’ULTIMO VOTO TRA BRESSO E COTA, MA LA LEGA SPERA NEL COLPACCIO Partita aperta in Regione Piemonte. Il Governatore uscente Mercedes Bresso, soprannominata la Zarina dai suoi avversari per il suo noto carattere fortemente decisioni? sta, si gioca la riconferma in un momento piuttosto difficile per il Partito Democratico.

In queste elezioni, quanto conterà il buon governo della Regione rispetto al trend nazionale che vede Pdl e Lega forti nei consensi un po’ in tutto il Nord? Roberto Cota, attuale capogruppo alla Camera della Lega, si gioca la chances di conquistare il Palazzo e mettere la bandiera dell’Alberto da Giussano anche in Piazza Castello. Per la Lega potrebbe essere una occasione storica, un po’ come quando Giorgio Guazzaloca strappò la rossa Bologna alla sinistra.

Una competizione che si annun? cia incerta e in salita per entrambi i candidati. Resta da sciogliere infatti il nodo delle alleanze anche se a questo punto è molto probabile che l’Udc appoggi la Bresso, dato che ha più volte sostenuto di non voler avere niente a che fare con il Carroccio. Alberto Goffi, Capogruppo Udc, esclude in modo tassativo che al mo? mento ci possa essere un accordo con una candidatura leghista.

L’Udc nei prossimi giorni farà delle valutazioni ma certamente con correrà con Cota, candidato leghista. Per il sindaco di Torino Sergio Chiamparino la Bresso ha ottime probabilità di venire riconfermata. “Siamo pronti a sostenere con determinazione Cota”, dice invece il Senatore Ghigo, coordinatore regionale del Pdl in Piemonte, confermando così quanto sia forte l’asse Pdl? Lega.

I problemi per la Bresso potrebbero arrivare anche da sinistra: le sue posizioni a favore della Tav e delle grandi opere chiude a qualsiasi possibilità di accordo con la sinistra radicale. La federazione della sinistra, un cartello elettorale messo in piedi da poco e che vede l’accordo tra Rifondazione Comunista e Pdci, avrà un proprio candidato alternativo ai due poli.

LIGURIA – BIASOTTI, BURLANDO E IL ROMPICAPO DEL 2% DIFFICILE DA RECUPERARESolo un ruggito di Scajola può svegliare dal torpore il centro destra ligure e salvarlo da una sconfitta annunciata, anche se per poco. Il dalemissimo governatore uscente, Claudio Burlando, al lordo dei treni che deragliavano quando era ministro dei Trasporti e degli scandali che hanno caratterizzato i suoi cinque anni di governo, resta in testa di due punti. 51% contro il 49 dello sfidante, il portacolori ed ex governatore Sandro Biasotti.

Quest’ultimo è in campagna elettorale da mesi, è conosciuto e apprezzato nella roccaforte del consenso ligure, Genova. Eppure proprio non ce la fa a sfon? dare nelle rilevazioni. Nemmeno le recenti polemiche sulle ferrovie del Ponente e le eterne tribolazioni della deficitaria e scadente sanità ligure sono sufficienti a smuovere quel ‘maledetto’ 2%.

E poi ci sono i problemi di Biasotti: anzitutto la situazione traballante della provincia di Savona, che potrebbe ritornare al voto dopo la breve parentesi guidata da uno scajoliano di ferro come Angelo Vaccarezza. Sarebbe una debacle per il centro destra ligure che, sotto lo scettro del potente ministro per le attività produttive, aveva colorato di azzurro tutto il Ponente della Liguria. Ma non c’è solo Savona. Malesseri crescenti sorgono in tutta la regione per la contestatissima conduzione del coordinatore regionale del PDL, Michele Scandroglio. Per non parlare dell’effetto Decimonono.

Il quotidiano leader delle vendite in Liguria, dopo la parentesi moderata della dire? zione di Lanfranco Vaccari, ha svoltato irrevocabilmente a sini? stra. Dalla sera alla mattina, Vaccari è stato defenestrato ed è arrivato a dirigere il quotidiano di piazza Piccapietra un fedelissimo della scuderia di Giulio Anselmi, Umberto La Rocca. La famiglia Perrone, proprietaria del Secolo XIX, avrebbe deciso il cambio al vertice dopo una consultazione con Carlo De Benedetti – con cui Perrone si è incontrato anche nei giorni scorsi – e lo stesso Anselmi.

LAZIO – CENTROSINISTRA DIVISO SULL’ANTI-POLVERINI MA LA PIÙ FORTE È GIOVANNA MELANDRI Giovanna Melandri è in pole position eppure fatica a farsi strada nel marasma del centro sinistra laziale, dove razzolano troppi galli. Il sondag? gio dell’istituto Crespi la conferma come la sola candidata in grado di sfidare Renata Polverini. Ma – dicono a largo del Nazareno, sede del Pd – chi glielo spiega ad Esterino Montino? Il governatore reggente del Lazio si è sorbito tutti i disagi – è il caso di scriverlo – trans-sanitari.

Ha fronteggiato il caso Marrazzo e il deficit colossale della sanità laziale. Ha pure sopportato le interferenze del vi? terbese Beppe Fioroni e la pre? senza sempre ingombrante di Veltroni, che nel Pd si avverte anche se l’ex segretario sta buono buono a scrivere libri. Montino, ex uomo forte del Pd nella Vigilanza Rai, con un passato da comunista a tutto tondo, è convinto di potercela fare. Ma l’esperienza del centro sinistra è che una regione moderata come il Lazio si vince solo con qualcuno di molto conosciuto, un Badaloni o un Marrazzo o, appunto, una Melandri.

Insomma, Esterino Montino chi lo conosce? Diverso il caso del segretario Ugl, Renata Polverini: ha ri? consegnato smalto, immagine, consenso ad un sindacato che in molti davano per morto e sepolto. Da anni spopola nelle trasmissioni televisive. È conosciuta. E l’in? gresso di Francesco Storace nell’orbita berlusconiana rafforza la coalizione chiamata a sostenerla.

Adesso che l’ufficio politico le ha dato il via libera per la candidatura, il centro destra è finalmente in pista con una candidata credibile e molto, molto valida. Una candidata che tra l’altro spiana la strada ad un fedelissimo di Berlusconi per la Campania. Una candidata, Polverini, che punta sull’indecisione del Partito democratico e sulle resistenze di Montino e di altri a favore della Melandri, per sedurre Raffaele Bonanni. Il grande sindacato moderato è fortissimo tra gli sta? tali, che la fanno da padroni a Roma e nel Lazio.

VENETO – ZAIA VINCENTE AL NETTO DEL FATTORE GALAN CHE PUÒ RIBALTARE IL TAVOLOIl fattore G. Il governatore uscente Giancarlo Galan non sarà il candidato del Pdl alla giuda di Palazzo Balbi. L’annuncio è clamoroso, viste le pro? messe che gli erano state fatte da Berlusconi in persona il giorno del suo matrimonio. Era il 6 giugno 2009, in molti erano accorsi nella villa di Cinto Euganeo del Governatore per festeggiare il suo matrimonio con Sandra Persegato. Testimoni dello sposo: Silvio e Marcello.

Lì sembrava che la sua candidatura non fosse in discussione, la rassicurazione arrivava da Berlu? sconi in persona. Fatto sta che, passati alcuni mesi, la doccia fredda è arrivata. Ora per l’ex uomo di Publitalia, la scelta: mettersi da parte e aspettare un altro incarico (ma? gari la giuda di qualche ente, qualcuno vocifera la presidenza dell’Eni) o fare una propria lista, magari in accordo con l’Udc? Pare che Galan ci stia seriamente pensando, mentre in casa Pdl sono con il pallottoliere a fare i conti. Il Ministro Luca Zaia, il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi e Federico Bricolo, scaldano i muscoli. A giorni Bossi deciderà chi dei tre dovrà affrontare la com? petizione elettorale. I numeri sono con loro e l’assenza di un candidato forte nel centro sini? stra, lascia campo libero all’asse Pdl? Lega Nord.

Il centro sinistra è fermo al 33,6%, mentre il centro destra è a 59,9%. La partita è chiusa anche se l’incognita Giancarlo Galan potrebbe destabilizzare il quadro. Quanto può valere, sul mercato elettorale, una lista indipendentista proto leghista guidata dall’ex governatore? Per ora è difficile dirlo, bisognerà aspet? tare i prossimi giorni per capire le reali intenzioni dell’ex uomo Publitalia. Nel lombardo veneto per il cen? tro sinistra non c’è partita. A parte Flavio Zanonato, riconfermato da poco sindaco di Padova, non ci sono nomi forti in grado di cambiare le sorti della Regione. L’elettorato, come quando il Veneto bianco votava in massa Dc, è saldamente nelle mani di Ber? lusconi e Bossi.

LOMBARDIA – FORMIGONI ANCORA IN NETTO VANTAGGIO NONOSTANTE LE INCHIESTE GIUDIZIARIECaccia grossa in Regione. Roberto Formigoni, dopo 15 anni di guida ininterrotta del Pirellone, ci riprova. Le inchieste giudiziarie lambiscono il grattacielo Pirelli e gli assessori cadono uno dopo l’altro. Le redazioni dei giornali ricevono segnalazioni di inchieste che da un momento all’altro potrebbero partire. L’altro ieri è stato arrestato in diretta televi? siva l’assessore allo Sport e sicurezza Piergianni Prosperini per uso improprio dei fondi regionali, due mesi fa è stata la volta di Rossana Gariboldi, moglie dell’ex assessore e braccio destro di Formigoni Giancarlo Abelli, altri arresti eccellenti sarebbero all’orizzonte.

È in questo clima che si apre la campagna elettorale per le Re? gionali in Lombardia, una delle più ricche e importanti aree del Paese. Il fortino azzurro ? verde è salda? mente nelle mani del “Formiga” ed è impensabile che una inchiesta giudiziaria posso cambiare il risultato. In questi anni il centro sinistra non è stato in grado di proporre delle leadership credibili: non c’è riuscito l’imprenditore Riccardo Sarfatti, quando provò a strappare la regione al centro destra e non ci riuscirà oggi Filippo Penati, nonostante tutti gli riconoscano una indubbia capacità di attrarre voti.

L’ex presidente della Provincia si trova, come Sergio Chiamparino e Flavio Zanonato, nella difficile condizione di essere percepito come un innovatore nel centro sinistra ma ancora non in grado di attrarre voti tra il popolo delle partite iva e delle piccole im? prese, blocco sociale di riferimento della Lega Nord e del Pdl. Non c’è inchiesta giudiziaria che tenga: Roberto Formigoni, per ora, veleggia secondo i sondaggi, attorno al 58% dei consensi. Penati è al 42, con la coalizione che lo sostiene al 35%. E’ chiaro che il valore aggiunto del candidato c’è, ma non sufficiente a strappare il Pirellone dalle mani di Formigoni.

CALABRIA – SCOPELLITI E LOIERO, UNA POLTRONA PER DUE IN ATTESA DELLE DECISIONI DELL’UDC – La preparazione alle Regionali è ancora molto complessa al sud Italia e tutto ruota in? torno alle trattative con l’Udc che, anche in Calabria, sta ancora deci? dendo se allearsi con il Partito De? mocratico oppure con il Popolo delle Libertà e quindi fungere da autentico ago della bilancia. Proprio in Calabria il Pdl, intanto, ha formalizzato la candidatura del sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti che ha dalla sua un confortante 52% nelle rilevazioni pre?elettorali.

Agazio Loiero, invece, è il favorito nella corsa interna al centrosinistra e i sondaggi lo vedono accreditato di un buon 48%. Alla tenzone elettorale parteciperanno anche altri candidati, cosiddetti minori, e tra questi i sondaggi parlano del 45,2% dei favori per le liste del Centro Destra e del 44,3% per quelle del Centro Sinistra. Tornando ai due degli schieramenti principali, la sfida è ad acca? parrarsi proprio le simpatie dell’Udc e il vice coordinatore vicario del Pdl calabrese, Antonio Gentile è chiaro.

“Siamo certi che l’Udc e le forze del riformismo cat? tolico e laico convergeranno su questa rivoluzione moderata. Siamo aperti al contributo di tutti, senza alcuna preclusione se non quella riservata ai fautori di un continuismo che da noi non troverà ospitalità”.

Ma dello stesso avviso è anche il Pd con un comunicato del segre? tario regionale Carlo Guccione. “Dobbiamo dare vita ad una nuova alleanza di governo. Que? sta è una cosa che si ritiene strategica per l’apertura di una nuova fase che dia speranza e prospet? tiva allo sviluppo ed alla crescita dei nostri territori. Cerchiamo un’intesa con l’Unione di Centro considerate le continue scelte di abbandono e di penalizzazione del Governo nazionale nei confronti della Calabria e dell’intero Mezzogiorno. La proposta – continua il comunicato ? è rivolta alla ricerca di avanzate convergenze politico?programmatiche”.