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Sulle pagine di “La Padania” Luca Tavecchio pone a confronto i dati di tre istituti di ricerca sui dati relativi alla Lega Nord. Tra i “sondaggisti” interpellati anche Luigi Crespi secondo cui “la Lega si attesta all’11%. Il fatto che durante il mese di agosto alcune affermazioni dei suoi leadersiano finite nel mirino della stampa nazionae sembra averla rafforzata. Del resto se la forza del Carroccio fosse legata al favore della stampa nazionale non avrebbe mai raggiunto i risultati che ha raggiunto, anzi, probabilmente sarebbe scomparsa.

Luigi Crespi infatti sottolinea che “in Italia i lettori dei quotidiani sono solo cinque milioni: l’opinione pubblica non si forma certo sulla carta stampata che anzie è vista come contenitore di orinetamenti perfezionati.”

Il rischio per la fiducia nei confronti dell’esecutivo semma potrebbe materializzarsi adesso con gli effetti della crisi economica, un rischio che Crespi sintetizza così: “Finora a differenza di altri paesi, il governo non ha pagato la crisi in termini di consenso perchè ha reso ben chiaro il messaggio che la responsabilità per la situazione economica non era certo sua, ma d’ora in avati diventerà invece responsabile se non metterà in campo degli strumenti che funzionino”.

Crespi commenta il sondaggio dell’istituto Piepoli del 31 agosto, i cui dati “ricalcano sostanzialmente i dati di Crespi Ricerche di fine luglio. Già in quel momento si avertiva un netto rimbalzo nel gradimento del premier e del governo dopo la “batosta” iniziale seguita allo scandalo delle escort. L’effetto delle ultime campagne stampa è pressochè nullo sull’opinione pubblica.”

Dati che peraltro vengono confermati anche da Roberto Weber di Swg, rispetto ai dati di Piepoli, Swg ha dati più bassi ma indicano la stessa realtà, la fiducia nel governo e nel Presidente del Consiglio è stabile, e non è stata intaccata dalle polemiche di questi mesi.